Festa dell’Unità nazionale e giornata Forze Armate. A Bettola anche i ragazzi della scuola hanno partecipato alla cerimonia
Il 4 novembre di ogni anno si celebrano l’unità nazionale, la giornata delle Forze Armate nonché il
ricordo di tutti i caduti, quest’anno a Bettola la cerimonia di commemorazione si è svolta davanti al
Santuario della Beata Vergine della quercia poiché il campanile è un monumento ai caduti.
Gli alunni della Scuola Secondaria, accompagnati dalla Dirigente Scolastica e dai loro professori,
hanno partecipato all’evento insieme ai rappresentanti della sezione Alpini di Bettola, al
maresciallo Rosafio dei Carabinieri, ai rappresentanti dei Carabinieri in pensione e della Polizia
municipale, alla presenza del vicesindaco Luca Corbellini e dell’assessore Claudia Ferrari.
La cerimonia è stata introdotta dal discorso del vicesindaco che ha riassunto il significato della
celebrazione ricordando in particolare i giovani soldati che hanno sacrificato la loro vita per
raggiungere l’unità nazionale e citando le parole che Nazario Sauro ha inviato ai figli prima di
morire nelle quali sollecita i figli a giurare “ quando avranno l’età di ben comprendere di essere
sempre, ovunque e prima di tutto italiani”; in seguito due alunni della Secondaria, Pietro Pollini e
Adama Remondi hanno letto rispettivamente una lettere scritta da un giovane soldato, che si
trovava in trincea, al proprio padre, nella quale descrive la paura e le condizioni in cui si trovavano
i soldati e la poesia “Fratelli” composta da Giuseppe Ungaretti mentre era al fronte. Infine il
segretario della sezione Alpini di Bettola, Lionello Scolari, ha letto il messaggio del Presidente
nazionale ricordando che questa giornata è ricca di significati e insegnamenti, che “ci siamo lasciati
alle spalle due anni molto difficili e che nuove sfide ci attendono”. In particolare ha citato il 150°
anniversario di fondazione del Corpo degli Alpini che è sempre al servizio della Patria nel ricordo di
tutti i caduti per continuare ad essere testimone verso i più giovani.
Dopo aver cantato il nostro inno nazionale è stato deposto un mazzo di fiori ai piedi del campanile.
Raffaella Barabaschi, Remondi Adama cl. IIA